“In pazienti affetti da SARS – sottolinea il prof. Vincenzo Silani (Direttore U.O. Neurologia Auxologico San Luca, Centro “Dino Ferrari” e Professore Ordinario Università degli Studi di Milano) – era già stato osservato un cointeressamento del sistema nervoso centrale e periferico, ma il Covid-19 sembra invaderlo con una maggiore affinità rispetto ad altri Coronavirus“.
Quali sono i sintomi neurologici più frequenti dopo l’infezione da Covid-19?
Continua Silani: “Molti pazienti in Italia hanno riferito la perdita dell’olfatto e del gusto in modo sistematico e serio, talvolta con un postumo a lungo termine. E questo dato non era affatto emerso in modo così prorompente dal report degli scienziati cinesi. Altre complicanze sono rappresentate da accidenti cerebrovascolari o ictus, crisi epilettiche e stati confusionali. È stato osservato anche un coinvolgimento del sistema nervoso periferico con polineuropatie, come la sindrome di Guillain–Barré (che si manifesta con paralisi progressiva agli arti, di solito prima le gambe e poi le braccia, ndr) o la sindrome di Miller-Fisher (una variante rara della sindrome di Guillain-Barré, che interessa i nervi cranici, ndr). In altre parole, siamo di fronte ad uno scenario ancora da definire, un puzzle molto complesso che, per qualche strano motivo, non è emerso dalla letteratura cinese. O almeno non in modo così evidente come, al contrario, sembra accadere in Italia”.
Il ruolo della ricerca
“Sarà necessario – conclude il prof. Silani – incentivare la ricerca di base, perché sarà questa a permetterci di definire sottotipi di pazienti, così da poterli curare in modo personalizzato. Oggi si parla tanto di medicina personalizzata e anche nel caso del Covid-19 potrebbe rappresentare la strada giusta da seguire: utilizzare strategie particolari e differenti per la cura di pazienti affetti da Covid-19 con coinvolgimento del sistema nervoso, rispetto a coloro che presentano solo sintomi respiratori».
Credits: Estratti dell’intervista presi da www.auxologico.it