Quella del colon irritabile è una patologia funzionale abbastanza diffusa nella popolazione mondiale e che nel nostro Paese colpisce una persona su dieci. I sintomi più comuni sono dolore addominale e alterazioni della regolarità intestinale, ma anche gonfiore addominale. Non tutti sanno che le cause del colon irritabile sono davvero le più disparate: si va dai fattori genetici alle intolleranze alimentari, dall’abuso di lassativi ad uno stile di vita sedentario. Anche la componente psicologica gioca un ruolo importante: forte stress e disturbi dell’umore possono infatti provocare alterazioni della sensibilità dei visceri, agendo direttamente sul sistema nervoso centrale.

In tutti questi casi seguire una dieta ad hoc aiuta a prevenire i sintomi, anche se non guarisce del tutto: la dieta dovrebbe sempre essere suggerita da un esperto in base alla storia del paziente, soprattutto nel caso del colon irritabile, dato che tra i sintomi c’è grande varietà (come quella tra stitichezza e diarrea) che va affrontata con approcci diversi tra loro. In generale andrebbero evitati tutti quegli alimenti che possono scatenare il dolore addominale: cibi grassi, bevande gassate o con caffeina, ortaggi che fermentano e legumi. Nei periodi critici andrebbero tolti anche latte e derivati dato che il lattosio contenuto in essi è di più difficile digestione.

Al contrario esistono cibi “amici” dell’intestino in grado di dare sollievo e limitare i disturbi. Si tratta di frutti come mele, banane, arance, mandarini, kiwi e verdure quali verdure zucchine, pomodori, cetrioli, finocchi, carote, fagiolini e patate. Uno specifico regime alimentare, la “dieta fodmap”, può essere un valido aiuto: consiste nel rinunciare del tutto per circa 4-6 settimana a 5 gruppi alimentari, che in seguito verranno reintrodotti gradualmente. Una sorta di regime alimentare “disintossicante” che porta il medico a focalizzare gli alimenti disturbanti nel paziente, fino a creare un regime ad hoc.

SaluteIn

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