In Italia nel 2021 le infezioni sessualmente trasmesse (Ist) sono risultate in aumento rispetto al 2020, anno in cui i dati hanno però risentito dell’emergenza Covid-19, mentre rispetto al 2019 si registra un numero stabile. Lo attesta l’Istituto superiore di sanità, sottolineando che si tratta di un gruppo di malattie infettive molto diffuse, che colpisce milioni di individui nel mondo. Il report evidenzia che in particolare la clamidia, la gonorrea e la sifilide primaria e secondaria hanno mostrato aumenti rilevanti nel 2021 rispetto al 2020.
Aumenta la prevenzione: il numero di persone che ha effettuato un test per clamidia è cresciuto del 32% nel 2021 rispetto al 2020. I giovani tra i 15 e i 24 anni mostrano una prevalenza di infezione da Chlamydia trachomatis tripla rispetto ai soggetti di età superiore. “Dal 2018 – si legge nel rapporto- si evidenzia una riduzione del numero di casi di condilomi ano-genitali, sia nelle femmine che maschi, molto probabilmente attribuibile all’efficacia delle campagne vaccinali anti-HPV. La prevalenza di infezione da HIV tra le persone con una IST confermata nel 2021 è 14,7%, circa settanta volte più alta di quella stimata nella popolazione adulta italiana. Le persone con sifilide latente mostrano nel 2021 la prevalenza più elevata di HIV“.
“Questi risultati – spiega l’ISS – sottolineano la necessità di pianificare una strategia nazionale per il controllo delle Ist che favorisca la diagnosi e il trattamento precoce, nonché la promozione del test HIV a tutte le persone con una Ist e una collaborazione attiva tra strutture ospedaliere e territorio, in modo da favorire l’assistenza attraverso un Percorso Integrato di Cura (PIC) della persona a rischio di o con Ist. Inoltre, sarebbe opportuno implementare l’informazione e la prevenzione mirate alle Ist e rivolte sia alla popolazione generale che alle popolazioni chiave, al fine di educare alla salute sessuale e promuovere dei corsi di formazione sulle Ist per il personale sanitario coinvolto”.