Entusiasmo e partecipazione all’Università degli studi di “Tor Vergata” di Roma, dove è stato presentato il manifesto della Fondazione “Dignitas Curae” che intende promuovere cure mediche e una sanità che mettano il paziente al centro. Ne abbiamo parlato in questa intervista esclusiva con Antonio Infante, rappresentante nel consiglio degli studenti e studente della Facoltà di Medicina e Chirurgia.
In qualità di rappresentante nel consiglio degli studenti e studente tu stesso della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” ti sei occupato della presentazione del manifesto della Fondazione “Dignitas Curae” nell’università. In che modo sei riuscito a coinvolgere i giovani come te?
La presentazione del manifesto della Fondazione “Dignitas Curae” a Tor Vergata, che è stata la prima università che ha accolto questo tipo di evento, si può sintetizzare come un evento incredibile, che ha coinvolto appieno tutti gli studenti che hanno partecipato. Il progetto è stato esteso anche ad altre università romane, io stesso ho avuto modo di parlare con diversi rappresentanti, che si sono dimostrati incredibilmente proattivi nell’informarsi sul manifesto, sul suo contenuto e rispetto al desiderio di diffonderlo a loro volta. La prima università che ha dimostrato grande interesse è stata l’UniCamillus con un’associazione studentesca che si occupa di extra didattica, l’associazione Sigma, che ha sottolineato quanto sia bello che un’iniziativa di questo livello possa avere sempre più popolarità. D’altronde noi studenti di oggi saremo i medici del futuro dunque il fatto che siamo noi per primi portatori di questo manifesto così innovativo ci rende particolarmente orgogliosi. Organizzando questi incontri, voglio sottolineare quanto siano coinvolgenti e quanto permettano di apprendere sempre qualcosa di nuovo; abbiamo infatti l’opportunità di ascoltare grandi professionisti e la Fondazione, che ha il merito di mettere il paziente al centro, si fa portatrice di un messaggio innovativo. Proprio i due elementi della novità e dell’unicità del manifesto sono i due punti cardine per pensare alla sanità del futuro. Da questo punto di vista la realtà di “Tor Vergata” ha aperto le porte a professionisti illustri, che hanno presentato a noi studenti un nuovo modello di sanità, con l’obiettivo di realizzarlo in tempi brevi. Questo ha suscitato grande entusiasmo così come le figure che hanno partecipato, in primis il Professor Massimo Massetti, responsabile dell’Area cardiovascolare e cardiochirurgica del Policlinico universitario “Agostino Gemelli” e presidente della Fondazione Dignitas Curae insieme a Don Mauro Cozzoli , Teologo Morale dell’Università Lateranense . Alla tavola rotonda ha partecipato poi il Professor Massimiliano Postorino, responsabile facente funzione U.O.C. Patologie Linfoproliferative, che ha condiviso con gli studenti la sua esperienza in qualità di responsabile di reparto di ematologia; vorrei citare anche la Prof.ssa Rosaria Alvaro, che ha portato la sua testimonianza come coordinatrice dei profili professionali di area sanitaria. Abbiamo fatto tesoro dei tanti punti di vista diversi, traendone molti spunti davvero interessanti.
Com’è andata questa esperienza e quanti studenti ha coinvolto?
Nonostante gli impegni legati agli esami e ai tirocini, abbiamo avuto un’ottima partecipazione. L’evento è stato strutturato per essere seguito sia in presenza, con un’aula a capienza piena di 100 persone, e in streaming, con oltre 300 persone connesse. Dunque nelle due ore e mezza d’incontro ben 500 studenti sono stati coinvolti, dimostrando interesse costante e grande partecipazione. Lo stesso Professor Massetti è rimasto molto soddisfatto, sottolineando quanto gli studenti siano stati proattivi rispetto agli interventi dei diversi professionisti. Durante la presentazione del manifesto della Fondazione “Dignitas Curae” infatti si è persa la formalità che contraddistingue i convegni medici a favore di un momento molto intenso e di grande arricchimento per tutti. Sono andati in scena numerosi dibattiti, non sono mancati momenti di confronto e di riflessione, insomma il riscontro è stato ottimo e l’evento si è dimostrato anche altamente formativo. È importante che il concetto di “paziente al centro” venga portato all’attenzione degli studenti; si sente spesso parlare di “sanità in crisi” e allora cosa si può fare in merito? Ripartire anche da iniziative come queste.
Cosa vuol dire per un giovane studente di Medicina ripensare la sanità, mettendo appunto il paziente al centro?
Di base quando parliamo di “sanità”, subito ci vengono in mente le definizioni standard che ci fanno studiare sul “benessere”, ma il concetto di “benessere” non vuol dire solo “assenza di patologia”. Va piuttosto ripensato in senso più ampio e proprio questo è l’obiettivo che si pone il manifesto “Dignitas Curae”: questo vuol dire rielaborare la sanità ed andare a costruire una sanità del futuro, che preveda una formazione su tutti gli aspetti della medicina, a prescindere dalla specializzazione che lo studente andrà ad intraprendere, favorendo sempre di più il rapporto umano, l’empatia tra professionista e paziente. Non possiamo più permetterci di intendere la sanità come un freddo connubio tra diagnosi e terapia; la persona non ha bisogno soltanto di terapie, soprattutto se pensiamo alle patologie croniche. La persona ha bisogno di sentirsi importante, di essere compresa nella sua totalità. Questo farà la differenza.
Per chi vuole saperne di piu: www.fondazionedignitascurae.org