L’OMCeO di Roma dichiara guerra alle dipendenze giovanili, soprattutto legate al consumo di alcol e droga. Prima un convegno a maggio sul tema, poi una serie di azioni concrete per combattere un fenomeno dalle dimensioni sempre più preoccupanti. Abbiamo cominciato con le droghe cosiddette leggere che leggere non sono, ma oltre a questo vogliamo attenzionare l’alcol, il fumo, le ludopatie, fino all’utilizzo da parte dei ragazzi dei device in maniera abnorme. Sono quelle dipendenze che mettono a rischio la salute dei ragazzi e noi dobbiamo mettere in evidenza come Ordine dei medici in quanto organo sussidiario dello Stato” ha dichiarato il Presidente, Antonio Magi.

I dati sono allarmanti soprattutto relativi all’utilizzo di droghe come la cannabis anche da parte di bambini di nove o dieci anni. È un dato drammatico che deve spingere ad una riflessione e ad azioni urgenti. Oggigiorno il 25% dei ragazzi fa uso di sostanze stupefacenti.

Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha posto l’accento su quella che ha definito “Una problematica a cui prestiamo la massima attenzione, perché la dipendenza da sostanze riguarda soprattutto li benessere e la salute psicofisica dei nostri ragazzi”. Schillaci ha poi sottolineato che “Il ministero della Salute porta avanti con costanza e grande impegno la sua azione di contrasto alle dipendenze, di promozione della salute e di corretti stili di vita attraverso il Piano nazionale della Prevenzione“.

Per il presidente dell’Agenzia italiana del farmaco, Robert Giovanni Nisticò, “Certamente le dipendenze sono un fenomeno molto complesso, perché sono disturbi categorizzati dal Dsm, il manuale diagnostico e statistico sui disturbi mentali, e hanno due componenti fondamentali: quella genetica, la vulnerabilità genetica, e la componente ambientale. È molto importante contrastare questi fenomeni soprattutto in fasi molto precoci“.

SaluteIn

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