Prevenire è meglio che curare. Nel caso del cuore potrebbe bastare un semplice test del sangue per prevedere se una donna svilupperà malattie, come infarti o ictus, in futuro. A questa straordinaria conclusione è giunta una ricerca, presentata al Congresso della Società Europea di Cardiologia 2024 a Londra, e contemporaneamente pubblicata sul “New England Journal of Medicine”. Il test è stato messo a punto e validato presso il Brigham and Women’s Hospital di Boston.

Questo esame si basa sulla misura di due tipi di grasso nel sangue, insieme alla proteina C-reattiva (CRP), indicatore di infiammazione già usato in ambito clinico. I ricercatori hanno raccolto campioni di sangue e informazioni mediche da 27.939 operatrici sanitarie residenti negli Stati Uniti che hanno partecipato al Women’s Health Study. Le donne, seguite per ben 30 anni, avevano un’età media di 55 anni: durante questo periodo 3.662 di loro hanno avuto un attacco di cuore, un ictus, un intervento chirurgico per ripristinare la circolazione o una morte per cause cardiovascolari.

I ricercatori hanno valutato come la CRP ad alta sensibilità, insieme al colesterolo lipoproteico a bassa densità (LDL) e alla lipoproteina(a), o Lp(a), un altro grasso, potessero singolarmente e collettivamente predire questi eventi. Quando tutti e tre gli indicatori — colesterolo LDL, Lp(a) e CRP — sono stati valutati insieme, i partecipanti con i livelli più alti avevano un rischio associato aumentato di oltre 1,5 volte per l’ictus e di oltre 3 volte per la malattia coronarica rispetto alle donne con i livelli più bassi. La speranza è ora di trovare risultati simili anche negli uomini.

SaluteIn

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