Intervista esclusiva di Antonello Sette a Fulvio Palombini, reumatologo dell’Poliambulatorio Casagit Apollodoro e opinionista televisivo

Dottor Palombini, il mal di schiena è una iattura che affligge, restando in Italia, milioni di persone…

“L’approccio al mal di schiena non può prescindere dalla colonna vertebrale, anche se non ne esaurisce l’ambito. Il mal di schiena riguarda tutta la parte posteriore del corpo umano, quella, per intenderci, che non vediamo, e sostiene il peso umano. Il mal di schiena è un dolore muscolare che non necessariamente interessa la colonna vertebrale. Esaminando a ritroso la nostra evoluzione, noi dapprima camminavamo a quattro zampe, poi ci siamo alzati, ma, a distanza di milioni di anni, tendiamo ancora a rimanere posizionati in avanti.

La nostra parte posteriore muscolare articolare si è assunta il compito di tirare indietro il corpo per farlo stare in asse e una postura corretta è fondamentale. La parte posteriore del nostro corpo è formata da ossa e muscoli. I muscoli sono sensibilissimi agli stress esterni, che ci rende nervosi e inquieti, soprattutto in un momento, qual è quello che stiamo vivendo, contrassegnato da guerre, incertezze climatiche e difficoltà economiche. Più o meno gravi. Anche Freud aveva capito che la grande energia cerebrale scarica sui muscoli la sua energia. I muscoli reagiscono allo stress, per l’appunto innervosendosi e contraendosi. È questa contrazione a procurare il dolore. Anche se non ce ne rendiamo conto, passa tutto attraverso i muscoli. I vasi sanguigni, i vasi nervosi, i vasi linfatici corrono tutti dentro i muscoli e, quando la struttura muscolare si irrigidisce, noi cominciamo a soffrire. Se il muscolo è colpito da una pressione cronica, prima si contrae, poi si accorcia e arriva infine a cicatrizzarsi. A quel punto il corpo si fibrotizza e si irrigidisce”.

Che cosa possiamo fare in concreto per evitare la degenerazione muscolare, che comporta inevitabilmente il declino?

“Non dobbiamo accettare passivamente che tutto lo stress accumulato quotidianamente, arrivi a modificare la nostra struttura muscolare. Il fitness, il pilates, lo yoga, che vanno tanto di moda, sono soluzioni giuste, perché riescono tutte ad allungare il muscolo e, conseguentemente, a farlo rilassare. Un cambiamento di vita, a partire dagli aspetti ludici, può essere un toccasana per il nostro corpo, senza trascurare l’importanza di un’alimentazione appropriata e del dormire nella giusta posizione, così da riportare il corpo a una corretta funzionalità. In estrema sintesi, è fondamentale che la nostra muscolatura si irrigidisca il meno possibile. È questa, secondo me, la prima regola da rispettare, se vogliamo vivere a lungo e bene”.

Quali sono i muscoli più esposti?

“A reagire di più alle scariche di stress sono i muscoli più forti, ovvero quelli flessori, rispetto ai muscoli estensori, che stanno dietro la schiena. I muscoli anteriori reagiscono in modo più forte agli insulti e alle dinamiche da stress e vincono, conseguentemente, la battaglia ingaggiata con quelli posteriori, provocando la flessione in avanti del corpo. È per questa impari lotta fra muscoli anteriori e posteriori che, andando avanti con gli anni, ci ritroviamo, più o meno tutti, incurvati in avanti e non indietro. I muscoli, bersagliati sempre di più dallo stress in modo asimmetrico, fanno sì che cambi la muscolatura sottocutanea e il muscolo si accorci. Si blocca sia il muscolo anteriore in flessione, sia quello posteriore in estensione, come avviene nelle persone anziane che pendono in avanti, sino ad aver bisogno del bastone”.

Al di là di stili di vita più salutari, quali sono i capisaldi della prevenzione contro l’invecchiamento muscolare precoce?”.

“Dobbiamo fare in modo che tutti i muscoli del corpo continuino a essere allungati. tonici ed elastici, per far sì che il corpo non si modifichi e trasfiguri. I cambiamenti da scongiurare sono terribilmente incisivi. Ne risentono il respiro, il cuore, ne risente tutto e la vecchiaia piomba precoce, incrinando le nostre consolidate certezze e la nostra vita. La vecchiaia vince a mani basse la sua battaglia. Se, invece, riusciamo a impegnarci e a fare tutto quello che è necessario per mantenere una postura corretta, con muscoli allungati, delineati ed eleganti, la nostra vita sarà più vivibile, anche nel malaugurato caso fossimo colpito da malattie terze, perché avremmo una forza maggiore per combatterle e limitarle. Dentro i muscoli si annida una rete di connettivo, ovvero un tessuto, che prima veniva considerato solo uno strumento di sostegno, mentre oggi la moderna fisiologia ha appurato che dentro questa rete vive e si sviluppa tutto il meccanismo autoimmunitario”.

È la rete connettivale che presiede, regola e alimenta la vita?

“Se la rete connettivale. che si annida e vive dentro i muscoli, è sana, morbida e correttamente irrorata, Il sistema immunitario funziona in modo ottimale “.

Torna in ballo, come discriminante decisiva, la postura…

“Un atteggiamento posturale corretto è alla base di tutto e le metodiche, quali che siano, oggi in uso per preservarlo, sono fondamentali e ciascuno di noi, nessuno escluso, deve seguirle e farle proprie. Ne va della qualità della vita. E finanche della sua durata”.

SaluteIn

Condividi su:

Iscriviti alla Newsletter

    Sei un Medico? SiNo