Roma, settembre 2024 – AICPE, Associazione Italiana di Chirurgia Plastica Estetica, la società scientifica che raggruppa oggi oltre 550 Chirurghi Plastici Estetici italiani ha tra i suoi asset fondamentali la costante formazione dei propri Soci. AICPE, infatti, assicura ai suoi Soci nel corso dell’anno la possibilità di partecipare a una serie di Corsi monografici, sulle tematiche più rilevanti in Chirurgia Plastica Estetica, come anche al Congresso Nazionale, che riunisce ogni anno tutti i Soci per una condivisione di conoscenze ed esperienze.
Il secondo Corso AICPE del 2024, organizzato a Roma nei giorni scorsi dai direttori scientifici Dr. Erminio Mastroluca e Dr. Giovanni Salti, ha approfondito gli aspetti chirurgici e non chirurgici legati all’esigenza estetica di femminilizzazione del volto, sia esso appartenente a un uomo o a una donna, con l’obiettivo di donare maggiore proporzione ed eleganza dei lineamenti.
“La femminilità rappresenta un razionale che non abbraccia significati diversi ma che si muove su linee gentili e sinuose e su proporzioni precise. Chi la confonde per esagerazione, chi per appartenente solo al genere femminile” – Spiega il Dr. Erminio Mastroluca – “C’è ancora chi pensa che una donna abbia già delle caratteristiche femminili insite e che all’uomo sia proibita la possibilità di mostrare un lato femminile della propria bellezza. Quando abbracciamo tematiche più complesse come la disforia di genere o la libertà di vivere la bellezza in modo non canonico si crea molta confusione: la femminilizzazione del volto può essere richiesta da donne che vogliono essere più attraenti o da individui gender fluid”.
L’approccio in questi casi è di tipo combinato, ovvero con percorsi misti di chirurgia plastica e medicina estetica. Tra un viso maschile e uno femminile le differenze principali sono di tipo anatomico e riguardano soprattutto zona mandibolare, fronte e proiezione del mento. La chirurgia di femminilizzazione o di transizione da genere maschile a femminile è quindi principalmente una chirurgia ossea (ortognatica e maxillo facciale) perché richiede interventi di ‘ingentilimento’ sulla struttura anatomica che in origine è maschile o mascolina. Le moderne tecniche operatorie permettono a questo tipo di pazienti di affrontare un post operatorio molto rapido e, grazie all’utilizzo di iniettivi, è possibile rendere il risultato finale ancora più naturale e duraturo.
“Negli anni abbiamo visto un aumento della richiesta di trattamenti di chirurgia e medicina estetica da parte del genere maschile, non solo per il ringiovanimento ma anche per fini puramente estetici”- conclude il Prof. Roberto Bracaglia Chirurgo Plastico, Presidente dell’Associazione Italiana di Chirurgia Plastica Estetica-“ A partire dalla prima visita il nostro compito è quello di valutare quale percorso sia adatto a migliorare la condizione del paziente, analizzandone esigenze e caratteristiche specifiche. Grazie al costante aggiornamento dei Soci che ha lo scopo non solo di condividere nuove tecniche ed esperienze, ma anche di rendere le nostre sale operatorie più sicure possibili, oggi possiamo rispondere ad esigenze nuove come quella della chirurgia di transizione. La chirurgia estetica si inscrive oggi a pieno titolo nel percorso verso il benessere dei pazienti e AICPE intende garantire il massimo della sicurezza in tutti i settori di applicazione della nostra professione”.
L’Associazione Italiana di Chirurgia Plastica Estetica (www.aicpe.org), la prima in Italia dedicata esclusivamente all’aspetto estetico della chirurgia, è nata nel settembre 2011 con lo scopo di promuovere la formazione e la pratica in chirurgia plastica estetica favorendo uno scambio di conoscenze tra i chirurghi qualificati.
E’ gemellata con l’American Society for Aesthetic Plastic Surgery (ASAPS), con l’International Society for Aesthetic and Plastic Surgery (ISAPS) con la European Association of Society of Aesthetic and Plastic Surgery (EASAPS), con la Société Française des Chirurgiens Esthétiques Plasticiens (SOFCEP) e con L’Asociaciòn Argentina de Cirugia Estetica (AACE). Ad AICPE hanno aderito oltre 550 chirurghi in tutta Italia.
Membri di AICPE possono essere esclusivamente professionisti con una specifica e comprovata formazione in Chirurgia Plastica Estetica, che aderiscono ad un codice etico e di comportamento da seguire fuori e dentro la sala operatoria. Scopo di AICPE è tutelare Pazienti e Chirurghi Plastici disciplinando l’attività professionale, rappresentare i Chirurghi Plastici Estetici nelle sedi istituzionali, scientifiche, tecniche e promuoverne la preparazione culturale e scientifica.