Intervista esclusiva di Antonello Sette ad Adele Valente, ginecologa del Poliambulatorio CASAGIT SALUTE Apollodoro di Roma
Dottoressa Valente, il 17 novembre è stata celebrata, come si dice con un linguaggio improprio, la giornata internazionale per l’eliminazione del Tumore della cervice uterina, che colpisce particolarmente le donne in giovane età…
“La neoplasia del collo dell’utero è una patologia, che ha un impatto significativo sulla salute delle donne in tutto il mondo. In Italia ogni anno vengono registrati circa 2.500 nuovi casi, che rappresentano l’1,3% di tutti i tumori diagnosticati nelle donne, secondo i dati forniti dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica. L’incidenza interessa principalmente le donne di età compresa tra i 39 e i 45 anni, con una mortalità accertata di 500 casi all’anno.La neoplasia della cervice uterina presenta una peculiarità unica: è l’unico tumore il cui sviluppo e’ direttamente causato da un’infezione virale. Infatti la causa principale di questa patologia è l’infezione persistente da parte del Papillomavirus umano (HPV), un virus a DNA che, una volta entrato nell’organismo, ha la capacità di infettare le cellule e di rimanere latente per anni”.
Come fa il Papilloma virus a entrare in contatto con le cellule del corpo umano?
“Il Papillomavirus umano si trasmette principalmente tramite rapporti sessuali e può provocare alterazioni significative nelle cellule della cervice uterina. Se tali alterazioni non vengono diagnosticate tempestivamente, possono evolvere in lesioni precancerose e, in alcuni casi, in tumori.
L’infezione da HPV, pur essendo la causa principale della neoplasia cervicale, riflette uno squilibrio sistemico che spesso si manifesta con una infiammazione, coinvolgendo soprattutto le zone vaginale e intestinale”.
Mi sta dicendo che esiste una combinazione di fattori diversi e convergenti che esplode dentro di noi…
“Il nostro organismo è un sistema molto complesso in cui organi vitali, psiche ed emozioni sono strettamente interconnessi. Quando uno di questi sistemi è in disequilibrio, l’intero corpo ne risente, favorendo infiammazioni croniche, soprattutto intestinali, che indeboliscono il sistema immunitario e rendono più difficile combattere le infezioni virali, come quelle da HPV”.
Come nasce lo squilibrio che è alla base della neoplasia del collo dell’utero?
“Lo squilibrio che può portare allo sviluppo di una neoplasia dipende da una serie di fattori concomitanti, come lo stress, una dieta poco equilibrata e stili di vita non salutari. Per contrastare l’infezione e limitare i danni alla cervice uterina, è essenziale ristabilire un equilibrio generale nel corpo, perché la salute e lo stato di benessere dipendono dall’armonia tra i vari sistemi. Quando questo equilibrio viene meno, il sistema immunitario si indebolisce, aumentando la suscettibilita’ della donna alle infezioni virali, come quelle causate dall’HPV”
Quali sono i capisaldi della prevenzione?
“Le prevenzioni possibili sono due: primaria e secondaria. Uno degli strumenti più importanti della prevenzione primaria del tumore della cervice uterina è la vaccinazione contro il Papillomavirus. Il vaccino, che è il Gardasil 9, autorizzato in Europa nel mese di giugno del 2015, protegge da nove ceppi dell’HPV e previene le infezioni più importanti, quali sono quelle causate dai ceppi 16 e 18, che insieme determinano il 70% dei casi complessivi di neoplasia della cervice uterina. Il vaccino Gardasil 9 previene anche le neoplasie a carico di altri distretti corporei: vagina, vulva, ano e orofaringe. Il vaccino, del tutto sicuro e ben tollerato, riduce il rischio di lesioni precancerose e, di conseguenza, previene il tumore”.
Chi deve vaccinarsi?
“La vaccinazione contro l’HPV è raccomandata per ragazze e ragazzi dai 12 anni, in quanto immunizza contro i ceppi ad alto rischio. Nelle donne adulte, soprattutto dopo trattamento chirurgico per displasie cervicali severe, riduce significativamente il rischio di recidiva”.
In che cosa consiste, invece, la prevenzione secondaria?
“Oltre alla vaccinazione, la diagnosi precoce delle lesioni è un aspetto fondamentale nella prevenzione del tumore cervicale. Il test HPV, che rileva la presenza del Papillomavirus, è raccomandato per le donne a partire dai 30 anni. Il Pap test, invece, è lo screening che permette di individuare eventuali alterazioni cellulari causate dal virus. La combinazione di entrambi i test risulta essenziale per individuare e trattare tempestivamente le lesioni precoci, contribuendo in modo significativo a ridurre sia l’incidenza che la mortalità del tumore del collo dell’utero”.
Mi pare di capire che ci sia tanto bisogno di sensibilizzare tutte le donne sull’importanza della vaccinazione e della diagnosi precoce…
“La prevenzione del tumore della cervice uterina è essenzialmente una questione di consapevolezza, educazione e accesso ai servizi sanitari. Il vaccino, lo screening regolare e la diagnosi precoce sono le chiavi di lettura per ridurre drasticamente l’incidenza di questa patologia ed è fondamentale un approccio multidisciplinare, che coinvolga diverse figure professionali: ginecologi, psicologi, virologi, dermatologi, gastroenterologi e otorinolaringoiatri. Tutti insieme per un unico scopo: garantire a tutte le donne l’opportunità di proteggersi, di vivere più a lungo e in buona salute ”.