Il dolore lieve preoccupa circa 13 milioni di italiani, una tendenza aumentata sensibilmente dopo la pandemia da Covid-19. La conseguenza principale? Intanto i costi economici stimati a 36,4 miliardi di euro, ma soprattutto l’uso, anzi l’abuso, di farmaci FANS. L’ultimo rapporto OSMED conferma questo pericoloso trend in aumento, con un tasso di crescita fino al 20% nel 2022 rispetto al 2021. Nella scelta dei cittadini di ricorrere a questi farmaci non si tiene però conto di alcuni fattori, che invece non dovrebbero mai essere sottovaluti, come il profilo complessivo beneficio/rischio del farmaco, le eventuali controindicazioni o fattori di rischio predisponenti l’insorgenza di effetti collaterali.

Per questa ragione gli esperti segnalano un ormai troppo diffuso e inappropriato utilizzo dei FANS, nonostante le chiare indicazioni mediche, che mettono in guardia contro i gravi rischi per la salute tra cui infarto, ictus, diabete, ipertensione, osteoporosi, glaucoma e cataratta. La tendenza al “fai da te” è particolarmente alta tra i più giovani mentre le patologie che si tendono a curare con questi farmaci sono soprattutto infiammatorie.

Un ulteriore problema riscontrato è l’abuso di ibuprofene, anche ad alti dosaggi, spesso al di fuori delle raccomandazioni. Di fronte a questa panoramica, la medicina generale riveste quindi un ruolo fondamentale nella prescrizione appropriata dei farmaci; il paracetamolo risulta ad esempio la prima scelta nella gestione del dolore lieve e moderato in assenza di stato infiammatorio.

SaluteIn

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