Sul mal di schiena sono tante, se non troppe, le fake news da sfatare. Alcune convinzioni, radicate nel pensiero comune, rischiano infatti di peggiorare la lombalgia, soprattutto se ripetute nel tempo: anzitutto non è vero che il riposo a letto, fermi, faccia bene. Al contrario bisogna muoversi il prima possibile e mantenere uno stile di vita attivo, a meno che il dolore non perduri e i sintomi peggiorino. Sconsigliato dagli esperti anche l’uso di analgesici forti perché non accelereranno il recupero. Gli analgesici semplici, come l’ibuprofene, dovrebbero essere usati solo insieme ad altre misure, come l’esercizio fisico, e anche in questo caso solo per un breve lasso di tempo.
Un capitolo a parte lo merita la postura, da sempre citata quando si parla di mal di schiena. Per i fisioterapisti a dire il vero non esiste una postura perfetta, semmai è ottimale tenere una varietà di posture durante il giorno che facciano sentire a proprio agio a seconda delle diverse attività che si stanno svolgendo. Intanto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità arrivano segnali importanti attraverso la recente pubblicazione di nuove linee guida per gli interventi non chirurgici sul mal di schiena cronico, sia negli adulti che nelle persone più avanti con l’età.
Gli interventi sono suddivisi in cinque classi: l’educazione, ovvero l’apprendimento e la consapevolezza da parte del paziente; le terapie fisiche (gli esercizi), le terapie psicologiche, le terapie con multi-componenti e l’impiego di farmaci. Le linee guida si soffermano poi anche sulle azioni e i trattamenti da evitare come trazioni, ultrasuoni, l’uso di medicinali analgesici a base di oppioidi, antidepressivi, anticonvulsivi; la perdita di peso farmacologica. Fondamentale è infine il ruolo del fisioterapista, soprattutto come primo approccio al trattamento di questa patologia.