Si tratta di uno dei fastidi più diffusi e la colpa è sempre più, ma non solo, dello smartphone: in Italia il 4% della popolazione adulta soffre della sindrome del tunnel carpale, con un’incidenza maggiore nelle donne tra i 40 e i 60 anni e più in generale in tutte le persone che svolgono lavori ripetitivi con le mani: l’uso del pc è al primo posto, seguono gli artigiani e coloro che praticano sport agonistici con sollecitazione del polso e della mano. In molti casi si assiste anche a una concausa connessa con gravidanza, diabete e artrite reumatoide.

Il disturbo, che si manifesta con formicolii e intorpidimento alle prime tre dita della mano, nei casi di infiammazione più acuta può estendersi anche all’avambraccio con un peggioramento dei sintomi a fine giornata, quando si è maggiormente stanchi, ed in particolare di notte. A questi si aggiungono anche debolezza nella presa e difficoltà nei movimenti fini. Il trattamento della sindrome del tunnel carpale può essere di due tipologie, conservativo o chirurgico quando la risposta ai trattamenti conservativi non ha dato l’esito sperato.

I trattamenti conservativi consistono nel riposo e immobilizzazione del polso, ma anche terapia fisica ed esercizi di stretching, supportati da farmaci antinfiammatori. Naturalmente bisognerebbe evitare l’uso prolungato del cellulare e sarebbe opportuno fare pause brevi dal pc, ogni 30-60 minuti, rilassando le articolazioni per ridurne la tensione. Da non sottovalutare infine l’uso di tutori o supporti per il polso, specialmente durante le attività che richiedono un sollecito maggiore delle mani.

SaluteIn

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