Intervista esclusiva di Antonello Sette al senatore Andrea Crisanti, docente di microbiologia all’Università di Padova

“La fotografia della pandemia che porterò sempre dentro di me? L’entusiasmo, l’ingenuità e la fiducia nella scienza degli abitanti di Vo’, un piccolo paese in provincia di Padova, che hanno partecipato in massa a una serie di sperimentazioni, consentendo di definire, già nelle prime settimane, la dinamica del contagio. Sono stati fondamentali”.

Andrea Crisanti, docente di microbiologia all’Università di Padova, eletto senatore con i voti degli italiani all’estero, non ha dubbi. E’ stato quell’eroismo collettivo la pagina più bella dentro l’incubo di un virus, che ha seminato morte e messo in ginocchio una nazione intera.

Ora è finita professore?

“Lo chieda ai cinesi, che seguitano a proclamare lockdown a ripetizione, perché non hanno il vaccino. La vaccinazione ha cambiato tutto. Detto questo. le persone fragili rimangono in ogni istante a rischio”.

Dalla pandemia il sistema sanitario sembra essere uscito con le ossa rotte…

“Il sistema sanitario nazionale era precario già prima che scoppiasse la pandemia. Anno dopo anno, sono irrimediabilmente invecchiati il personale e le strutture. Per capire come siamo sistemati, basti pensare che nei prossimi cinque anni andranno in pensione fra il 25 e il 35 per cento dei medici attualmente in servizio. A completare il quadro, c’è il deficit di 150/160 miliardi di euro, accumulatosi a seguito dei danni perpetrati dal 2008”.

Lo scetticismo sui vaccini non arretra…

“Se ne paela tanto, ma la maggior parte delle persone si è vaccinata. Purtroppo c’è una piccola percentuale di irriducibili che si ostina a non accettare la realtà”.

Al piccolo gruppo degli irriducibili, che non accettano la realtà, o quantomeno a quello degli amletici, si è, a modo suo, aggiunto anche il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato, secondo cui manca la prova certa che senza i vaccini sarebbe stato peggio…

“Le dichiarazioni del sottosegretario alla Salute non fanno onore alla sua laurea in farmacia”.

La superficialità e le sparate antiscientifiche le fanno paura?

“Ci sono sempre state. Bisogna accettarle con pazienza”.

Pensa che i medici no vax possano continuare a lavorare negli ospedali pubblici?

“La legge prevedeva che sarebbero tornati in servizio alla fine di questo mese. Quindi, per me non è più un problema. Penso che sia stato giusto allontanarli durante l’emergenza, perché rappresentavano un pessimo esempio per tutti”.

Lei è stato eletto senatore. Si è dato degli obiettivi per il suo mandato parlamentare?

“Sono stato eletto dagli italiani all’estero. Mi impegnerò per difendere i diritti di quei cinque milioni di italiani, che eleggono deputati e senatori, ma sono in qualche modo abbandonati a se stessi. Poi, dal momento che sono un educatore e un ricercatore, cercherò di dare un mio contributo per migliorare il sistema universitario italiano”.

SaluteIn

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