Anche quest’anno è arrivata la tanto attesa Proroga al 2023 per gli obblighi formativi ECM, ma l’attenzione rimane altissima rispetto a tutte le conseguenze che già potrebbero scattare in caso di mancata formazione, anche prima delle eventuali sanzioni disciplinari comminate dai propri Ordini di appartenenza.
Infatti tutti i riscontri negativi sull’attività e la carriera del medico rimangono fin da subito riscontrabili e tra queste:
- Difficoltà nello scatto di carriera
- Difficoltà di accesso a nuove selezioni e/o assunzioni
- Profilo altamente aggravato di responsabilità in caso di contestazione legali sull’operato del Medico
Infine l’altra, e forse più grave e grande paura, che aleggia sul tema degli ECM è la possibile mancata copertura assicurativa in momenti di possibile caos interpretativo.
Per questo ci siamo rivolti all’Associazione Medico Protetto, importante realtà Nazionale che, sebbene giovane, già ha dato risposte concrete proprio in tema ECM e Assicurativo a migliaia di Medici in tutta Italia.
Il Presidente Edoardo Pantano ci ha risposto velocemente e in modo molto preciso:
“La situazione delle proroghe ‘all’Italiana’ non ci ha sorpreso molto, visto il numero a dir poco enorme di medici che non sono riusciti a mettersi in regola con l’obbligo formativo. Le sanzioni promesse dalle Istituzioni, infatti, arrivano anche alla sospensione e in un momento come questo, dove addirittura c’è carenza di medici in servizio, come sarebbe stato possibile applicare tali provvedimenti? Inoltre c’è anche una questione di etica: quanti Istituti hanno infatti realmente messo a disposizione dei camici bianchi un corretto e sufficiente numero di crediti durante il triennio come indicato dalle disposizioni in materia? Perché mai questo obbligo di legge deve pesare esclusivamente sulle tasche dei medici? Diciamo che ci sarebbe molto da approfondire sul tema, viste soprattutto le gravissime ripercussioni che i medici potranno avere in molti campi, tra cui quello assicurativo, uno dei più delicati di tutti. I nuovi decreti attuativi sono molto chiari in tal senso e anche in attesa che essi entrino in vigore al 100%, già oggi i magistrati stanno verificando l’aggiornamento ECM dei medici coinvolti in processo, utilizzandolo come elemento oggettivo di valutazione di responsabilità”.
Presidente quindi, visto che volete proteggere il medico in tutto e per tutto, avete già pensato ad una soluzione a tutto questo? E chi si è messo in regola entro il 31-12-22 può dormire sonni sereni?
“Grazie della domanda, perché è un aspetto a cui abbiamo dato moltissima importanza e grazie al nostro Partner IMR, provider nazionale d’eccellenza in campo ECM, abbiamo messo a disposizione gratuitamente di tutti inostri soci oltre 150 crediti ECM immediatamente attivabili proprio per garantire a chiunque di mettersi alla pari, qualunque sia la propria condizione a livello di aggiornamento professionale. Inoltre stiamo predisponendo dei corsi specifici in Radio Protezione perché, come saprà, anche i “non addetti”, hanno l’obbligo di ottenere in questa materia il 10 o il 15% dei crediti ECM obbligatori, a seconda della propria specializzazione.
Infine, ultimo appello al controllo che posso consigliare, è quello relativo al numero di crediti ECM conseguito in seguito a “sponsorizzazioni” di aziende, in quanto non devono e non possono superare mai la percentuale indicata sul totale. Per qualsiasi approfondimento comunque tutti i nostri consulenti sono a completa disposizione di qualsiasi medico voglia maggiori informazioni; consultando la pagina https://www.medicoprotetto.it/contatti/ troveranno tutti i metodi di contatto disponibili per un consulto del tutto gratuito”.
A questo punto non resta che aspettare gli ulteriori sviluppi, ma è certo che nel dubbio e nelle fumosità, la scelta migliore è sempre quella di mettersi in regola con l’obbligo di legge quanto prima possibile.