Negli ultimi cinque anni hanno lasciato l’Italia quasi 40mila camici bianchi, 6mila solo nel 2023, tutti in cerca di condizioni di lavoro migliori e di stipendi più alti. Non si arresta la grande fuga dei camici bianchi dal nostro Paese, con ripercussioni non indifferenti sull’intero sistema. La Lombardia è la regione con più domande, ma la situazione è allarmante da Nord a Sud.
Per convincere i medici fuggiti all’estero a tornare in Italia, dove si percepiscono tra gli stipendi più bassi d’Europa, il ministro della Salute Orazio Schillaci introduce la proposta di un maxi taglio di tasse per convincere questi professionisti a rientrare in patria: per loro infatti è già in vigore un maxi sconto fino al 90% sulle tasse. Nel periodo d’imposta in cui la residenza viene trasferita e nei successivi cinque, gli emolumenti percepiti concorrono alla formazione del reddito di lavoro dipendente o autonomo nella misura del 10%. Una misura che si vorrebbe estendere anche ai dottori italiani che negli ultimi anni sono andati in massa all’estero: l’idea infatti è di provare ad attirare almeno una parte dei camici bianchi fuggiti altrove.
Il Ministro Schillaci ha sottolineato: “Vogliamo puntare sulla valorizzazione dei medici e dei professionisti sanitari che operano all’interno del SSN. Compresi coloro che sono andati a lavorare all’estero. La fuga dei cervelli è un fenomeno che, purtroppo, caratterizza il nostro Paese da molti anni. Ma se i nostri medici vengono assunti con facilità all’estero, allora vuol dire che i percorsi formativi offerti in Italia sono di eccellenza“.