Intervista esclusiva di Antonello Sette a Elisabetta Perosino, dermatologa a Roma
Dottoressa Perosino, la dermatologia rigenerativa è la nuova e affascinante frontiera della battaglia degli uomini e, in primis, delle donne contro i segni dell’invecchiamento…
“La dermatologia rigenerativa è una branca della dermatologia, che si occupa della reverse age cioè del mantenimento e del miglioramento strutturale della pelle. Non è una medicina estetica propriamente intesa, ma coniuga l’esperienza dermatologica con tutti i processi di antinvecchiamento, che presuppongono e richiedono la riabilitazione del metabolismo delle cellule cutanee, al fine di recuperare una funzionalità, che con l’andare del tempo si è ridotta”.
Su che cosa si fonda la dermatologia rigenerativa?
“Alla base della dermatologia rigenerativa c’è la conoscenza dei meccanismi della fisiologia cutanea. La stimolazione e la produzione di acido ialuronico da parte dei fibroblasti è al centro delle tecniche utilizzate, che sono, per l’appunto, rigenerative e comprendono al loro interno la veicolazione transdermica, i laser e la terapia fotodinamica e le terapie autologhe , tutte azioni che vanno nella direzione della riattivazione fisiologica dei fibroblasti delle pazienti”.
Nessun intervento invasivo quindi?
“La dermatologia rigenerativa non esclude l’effettuazione di interventi, che possono apportare giovamenti alla componente estetica, ma quella rigenerativa rimane per noi la strada maestra. Una strada maestra, che implica un approccio multidisciplinare, allargato alla dietetica, all’endocrinologia, alla ginecologia, laddove si sia in presenza di una donna in menopausa, per poter ottenere nel modo più incisivo possibile l’effetto della riattivazione”.
Mi pare di capire che la dermatologia rigenerativa è una soluzione in progress di straordinarie potenzialità…
“È una prospettiva che prima non esisteva, direttamente collegata agli ultimi studi sugli intimi meccanismi dell’invecchiamento. Quello cutaneo noi lo conosciamo principalmente attraverso il cosiddetto Photo aging, ma esiste anche il Crono aging, l’invecchiamento biologico e anche gli stili di vita scorretti, come il fumo o una cattiva alimentazione, che incrementano l’invecchiamento cutaneo. La prima indicazione per contrastare l’invecchiamento della pelle è, quindi, uno stile di vita diverso e più salutare”.
E le nuove tecnologie?
“Le tecnologie di ultima generazione sono legate ai laser e alla radiofrequenza ad aghi e alle terapie autologhe che svolgono una funzione di attivazione del processo metabolico cutaneo”.
Si sta diffondendo, soprattutto fra le donne, la consapevolezza di poter migliorare il proprio aspetto esteriore in un modo definibile come fisiologico e naturale?
“Molte donne sono ancora ancorate all’idea della necessità di dover gonfiare il proprio viso e, si fanno, quindi, iniettare un numero svariato di sostanze, al fine di compensare, ma, a dirla tutta, non si tratta di una compensazione, ma dello stravolgimento della forma e i volumi del volto. Le indicazioni della dermatologia rigenerativa sono sicuramente più conservative, perché mirano, prima di ogni altra cosa, al mantenimento della configurazione individuale di ogni singola persona, ma garantiscono un risultato esteticamente importante, e sono quindi, sommamente raccomandabili a tutte le donne e gli uomini che rincorrono la propria, più o meno compromessa, bellezza”.